Gigi Riva
Gigi Riva

Gigi Riva è morto.

Ricoverato da ieri, domenica 21, nel reparto di Cardiologia dell’ospedale San Michele di Cagliari, sembrava che le sue condizioni stessero migliorando. Ma all’improvviso, intorno alle 19,30 di oggi, la situazione è precipitata. La leggenda del calcio italiano ha avuto un nuovo malore, i medici hanno fatto di tutto per salvarlo, ma non c’è stato nulla da fare. (lanuovasardegna.it)

La carriera di Gigi Riva

Luigi Riva, detto Gigi (Leggiuno, 7 novembre 1944 – Cagliari, 22 gennaio 2024), è stato un calciatore e dirigente sportivo italiano, di ruolo attaccante.

Giudicato uno dei migliori calciatori italiani di tutti i tempi nonché tra i più forti attaccanti nella storia del calcio, dopo gli inizi nelle file del Legnano ha legato la restante, gran parte della propria carriera agonistica al Cagliari, squadra di cui è assurto a più nota icona militandovi dal 1963 al 1977, per un totale di 14 stagioni, e della quale detiene tuttora il record assoluto di marcature con 208 reti; nella stagione 1969-70 ha contribuito alla vittoria del primo e unico scudetto nella storia rossoblù, peraltro laureandosi nell'occasione anche capocannoniere del torneo. Rimasto legato alla compagine sarda anche dopo il ritiro, ne ha assunto brevemente la massima carica nella stagione 1986-87 e dal 2019 fino alla morte ne ha ricoperto quella di presidente onorario.

Nel 1999 la rivista specializzata World Soccer lo ha collocato al 72º posto nella classifica dei migliori calciatori del XX secolo, mentre nel 2011 è stato inserito nella Hall of Fame del calcio italiano tra i Veterani.

Con la nazionale italiana, di cui è tutt'oggi il miglior marcatore di tutti i tempi in virtù dei 35 gol segnati in 42 presenze totali, si è laureato campione d'Europa nel 1968 e vicecampione del mondo nel 1970. Dal 1990 al 2013 è stato inoltre team manager della stessa.

 Biografia

Nasce a Leggiuno, sulle rive del lago Maggiore, da una famiglia con modeste disponibilità economiche: la madre Edis era una casalinga, mentre il padre Ugo lavorò prima come parrucchiere e poi come sarto. All'età di nove anni perse il padre a causa di un incidente sul lavoro in una fabbrica della zona: il 10 febbraio 1953 un pezzo di metallo, staccatosi da un macchinario, lo colpì allo stomaco passandolo da parte a parte. La madre trovò lavoro in filanda e arrotondava facendo le pulizie nelle case, mentre Luigi fu mandato in ben tre collegi religiosi lontano da casa, dichiarando in seguito: «Erano molto severi, ci obbligavano a pregare e solo allora ci davano il pane per mangiare... ci umiliavano perché eravamo poveri e allora scappai più di una volta». Quando anche la madre morì per un cancro, venne cresciuto dalla sorella maggiore Fausta (1938-2020).

Riva aveva due figli, Mauro e Nicola, cresciuti in Sardegna.

Il 9 febbraio 2005, presso l'aula consiliare del Comune di Cagliari, il sindaco Emilio Floris gli ha concesso la cittadinanza onoraria. La sera stessa, prima della partita dell'Italia contro la Russia giocata allo stadio Sant'Elia, il Cagliari ha ritirato per sempre la maglia numero undici, che fu consegnata a Riva da Rocco Sabato, l'ultimo giocatore rossoblù ad averla indossata, con una cerimonia alla quale parteciparono molti giocatori che con lui avevano conquistato lo scudetto della stagione 1969-70.

Muore il 22 gennaio 2024 a 79 anni all'ospedale Brotzu di Cagliari, dove era ricoverato in seguito ad un infarto che l'aveva colpito il giorno precedente. (Wikipedia)