Urbano Cairo, presidente del Torino, ha rilasciato un’intervista a La Stampa dove ha parlato del suo Toro e delle difficoltà che sta attraverso il mondo del calcio a causa del Covid.

CALCIO SOSTENIBILE – «Già prima del Covid qualcosa non andava, poi è stato, inevitabilmente, peggio. I costi delle società sono rimasti intatti, i ricavi si sono ridotti del 30 per cento. Speriamo le cose migliorini, ma, intanto, gli stadi tornano al 50 per cento della capienza. Un tempo il mio Toro si aggiudicava lo scudetto del bilancio, così lo chiamavano. Ora, da tre esercizi, il bilancio ha perso lo scudetto ed io sono chiamare a ripianare le perdite». 

BELOTTI – «Lui ci ha dato tanto, noi altrettanto. Forse si aspettava che lo cedessi al Milan quattro fa perché al Milan sarebbe voluto andare: non potevamo interrompere quel tipo di rapporto ed armonia. Nel tempo, come ho detto spesso che se un giocatore se ne vuole andare è meglio lasciarlo partire: nella testa cambiano e se cambia nella testa rischi anche di andare incontro a infortuni da stress». 

BREMER – «Gleison sa quello che il Toro significa per lui: presto rinnoveremo il contratto, ci sono tutte le condizioni. Poi, un domani, sarà libero di coltivare le proprie ambizioni scegliendo, magari, un’avventura in una squadra che gioca la Champions…». 

POBEGA – «Mi piace come interpreta le partite, come si muove in campo, il senso del gol. A noi avrebbe fatto piacere prenderlo con una formula diversa, con un diritto di riscatto. Ma se non è possibile, conta di più il momento: e in quel momento era giusto pensare a rinforzare il gruppo». 

JURIC – «Se non avessi saputo chi fosse e come pensasse non avrei cominciato a corteggiarlo più di un anno fa: di Juric apprezzo il senso del lavoro e le sue forti idee».  (calcionews24.com)