Il ritorno di Izzo e Sirigu è fondamentale ma niente alibi per Cairo. Servono rinforzi
Il Toro ha iniziato bene il 2021 dando continuità di prestazione e risultato rispetto al pari di Napoli dove si è sfiorata la vittoria. Lo ha fatto su un campo tradizionalmente ostico, e lo dico a prescindere da eventuali assenze come quella di Gervinho. Il Toro con il Parma ha avuto sempre problemi, lo dicono i risultati dei confronti storici con il Parma in vantaggio negli scontri diretti.
Vincere in questo modo a Parma non è una passeggiata, tra l'altro contro un allenatore che con il suo Lecce aveva rifilato quattro pappine al Toro esonerando di fatto Mazzarri. Il calcio è fatto così è strano, provochi l'esonero di un allenatore e poi la stessa squadra rischia di provocare l'esonero tuo; in realtà non ritengo Liverani molto colpevole della sconfitta di ieri, il Parma ci ha provato fino alla fine a pareggiare.
Ma stavolta il Toro aveva due uomini in più rispetto a prestazioni precedenti. Sirigu e Izzo, i due figlioli prodighi già ritrovati a Napoli e ora confermatisi a Parma. L'esultanza forsennata di Izzo e le paratone di Sirigu, in aggiunta ai soliti Belotti, Rincon, Singo, Lukic, Lyanco e ai crescenti Bremer, Rodriguez, Linetty e Gojak in aggiunta al grande abbraccio di gruppo che coinvolgeva tutti i ragazzi inclusi i panchinari, sono un segnale di importanza vitale.
La squadra è tutta con Giampaolo, non ci sono divisioni di spogliatoio, non ci sono giocatori esclusi dal progetto.
Uniche eccezioni Nkoulou e Meitè, per vari motivi non titolari causa rendimento o scelte, e Verdi. Verdi è l'unica nota stonata di ieri, non si capisce cosa passi nella testa del ragazzo che vorrebbe ma non può. Lui ha proprio l'aria sofferente e il gol fallito non aiuta. Giampaolo ha insistito finora con lui, ma non potrà farlo in eterno, non con questa classifica.
In ogni caso, vittoria esiziale per Giampaolo che con merito si è guadagnato una conferma, a patto di dare continuità anche col pericoloso e gasato Verona di Juric.
Dicevo, la squadra è con il tecnico, e il tecnico è con la squadra visto che ha abiurato il suo credo tattico optando per il 352 più congeniale ai ragazzi.
E Cairo?
Il mio timore, dopo questi due risultati positivi e dopo la dichiarazione di Giampaolo che resterà sul 352, è che come avvenuto in passato Cairo coglierà la palla al balzo per non fare nulla sul mercato invernale. Lo sappiamo lo ha già fatto altre quindici volte. Alla prima scusa o segnale positivo della squadra non si fa più nulla.
Attenzione però: anche a Gennaio 2020 il Toro sembrò rilanciato, vinse a Roma e col Bologna prima di sfaldarsi davanti all'Atalanta e al Lecce. Poi il mercato si chiuse ed era troppo tardi per rimediare ai buchi nella rosa. Longo fece il miracolo ma il Toro rischiò la retrocessione a causa delle ristrettezze della rosa, soprattutto a centrocampo.
Ecco per Cairo una occasione, forse l'ultima, per dimostrare che per una volta anche lui sa fare gli interessi del Toro anteponendoli ai suoi. Questo Toro rigenerato ha ancora delle lacune, e queste lacune rischia di pagarle perchè stavolta fieno in cascina non ce n'è, abbiamo molti punti meno rispetto a Gennaio 2020 seppure manchino più partite rispetto ad allora, e Giampaolo ha dimostrato che se gli dai i giocatori giusti lui ti fa vincere. Giampaolo è stato il primo allenatore, dopo Sinisa, ad infondere coraggio e autostima nei giocatori cercando di far loro capire che si può andare a giocarsela con chiunque senza alcun timore reverenziale. Le sconfitte immeritate e casuali con Lazio, Juventus ed Inter oltre ai pari con Sassuolo e Napoli lo dimostrano. Se ci faremo prendere per mano da Giampaolo ascoltandolo, come avvenuto con Ventura nove anni fa, il Toro può migliorare, crescere e dare qualche soddisfazione.
Se però Cairo si intestardisce solo sui conti, e si attacca al piccolo trend positivo di due partite oltre ai segnali dati dai ragazzi per giustificare il solito mercatino invernale all'insegna del nulla, allora la salvezza risicata sarà l'unico obiettivo e sarà difficile da raggiungere visto che le altre si rinforzeranno.
Cairo però sappia che ci sarebbe una via di uscita in mancanza di volontà di investire. La messa in vendita della società; per cui mi aspetto in questo Gennaio un interventismo più efficace e concreto rispetto al passato per mettere Giampaolo nelle condizioni di fare quello che sa fare, far vincere la sua squadra giocandosela con tutti, e soprattutto togliendola da questa posizione di classifica che non ci compete.
Altrimenti venda.
Il Toro e i suoi tifosi meritano più soddisfazioni e meno sofferenze,