Marcia di protesta contro Cairo
Marcia di protesta contro Cairo

Qui bisogna salvare l’identità del Toro. 

 

Non voglio dilungarmi sulla cessione di Bellanova, perché si è già detto tutto e discusso tutto. Ribadisco che il problema non è aver ceduto un giocatore che probabilmente voleva andarsene. È averlo venduto a dieci giorni dalla fine del mercato. Sostituendolo con uno che a Sassuolo ancora cercano per chiedergli i danni. Ha ragione Cairo, tutte le squadre devono vendere. Anche le big. Hanno ragione i suoi, ormai pochissimi, sostenitori, non si confermano i giocatori che vogliono andarsene. Ma questo è fumo.

L’ennesima intervista inutile, le parole che sentiamo da vent’anni. Il problema non è aver venduto Bellanova, ma averlo fatto senza nessuna strategia. Andiamo avanti a tentoni da vent’anni. Io lo scrissi proprio in questa rubrica più di dieci anni fa, ormai. Ai tempi in cui Ventura ci portò in Europa. Il problema non era aver ceduto Cerci e Immobile, che non si potevano tenere per varie ragioni, il dramma, la presa per i fondelli, era stata sostituirli con Amauri, un ex calciatore. Da lì in poi nulla è cambiato. Ora Urbano getta fango sulle gestioni passate.

Verdi? Colpa di Petrachi e Mazzarri, che però arrivarono a un passo dall’Europa, con Sirigu in porta e il Gallo davanti, e poco altro. Gli ultimi bilanci in rosso? Colpa di Juric, che però tra Buongiorno, Bremer, Bellanova ha cresciuto più di cento milioni nell’orticello di Cairo. Il calcio è cambiato, io non crederò mai che Dybala rimane alla Roma per la maglia, perché la sua signora ama Roma. Per 70 milioni di euro ti fai piacere pure Caracas. È saltata la trattativa, per motivi che non sapremo mai, ma intanto Dybala resta alla Roma, che se lo tiene e punta in alto. Da noi se anche non vogliono andare li mettiamo fuori dalla porta, li preghiamo in ginocchio di levarsi dalle palle. Per tanti o pochi euro. L’ha detto Petrachi a “Torino mi chiedevano SOLO di vendere”. L’appartenenza al Toro è stata spazzata via. Il calcio non è solo sedersi davanti alla televisione e passare due ore. Il calcio rimane legato alla passione della gente, alla storia all’epica, se non c’è più quello è morto. Il Toro sta morendo per un conducente che non sa o non vuol sapere. Troppo impegnato a fare affari. Ma questo è peggio del fallimento economico.

Ha staccato la spina della passione granata. E poi sono passati vent’anni. Presidente mi ascolti, le do un consiglio gratis. Anche perché me lo pagherebbe a rate, diluite nei prossimi cent’anni (battuta scontata ma non ce l’ho fatta). Non importa. Si guardi qualcuno di quei documentari che trasmette su la 7. Spesso ben fatti. Presidente quando il comandante, la guida, il dittatore, come lei preferisce, non si rende più conto della realtà finisce spesso male. Finisce in un bagno di lacrime. Si fermi presidente, è ora di andare. 

Allenamento al Filadelfia