Le parole della Rivista Undici: "Non chiamatelo Vanolismo"
Anche la rivista online parla del nuovo corso granata, ecco cos'ha detto
Ma il vero cambiamento è davanti
E' in attacco che Vanoli ha cambiato il Torino, con la spinta degli esterni, gli inserimenti delle mezzali e con una seconda punta mobile vicino a Zapata.
La vera rivoluzione, però, è avvenuta in avanti: con Vanoli, il Torino è diventato una squadra che cerca di tenere l’avversario nella propria metà campo.
Bello poi il paragone che si legge con Antonio Conte e di come entrambi siano soliti consumare nervosamente la linea laterale telecomandando i propri ragazzi:
Sembra di vedere una copia carbone di Antonio Conte.
L'apprezzamento nei confronti di Vanoli poi, lo si deve anche alla sua onestà dimostrata in conferenza stampa post cessione, inaspettate praticamente per tutti, di Bellanova. Alla Rivista Undici non passa inosservato nemmeno questo comportamento, quando l'allenatore disse: “Io sono sempre molto onesto, ho la forza di pazientare. Solo una cosa: non mi piegherò mai alla mediocrità”.
indice di un modo di fare che conquista chi lo guarda. Per la sua naturalezza, perché dice le cose come stanno ma senza mai eccedere nel piagnisteo. Vanoli, si può dire, è un allenatore che parla chiaro, che manifesta il suo disappunto una scelta della dirigenza non gli sta bene, come se fosse un tifoso qualsiasi che si sfoga con una tavolata di amici.
Poi Dagani conclude: “Ma non parlate di Vanolismo”. Il motivo? "Paolo Vanoli è questo, un uomo di campo onesto, che preferisce lavorare nell’ombra alla luce dei riflettori, un atteggiamento tipico di chi ha fatto la gavetta. E ai tifosi del Torino, storicamente, gli allenatori così sono quelli che piacciono di più".