Morata, le rivelazioni sulla depressione: "La cosa migliore è stata lasciare la Spagna"
Le toccanti parole dell'attuale attaccante del Milan e del suo periodo buio in Spagna
Sul periodo vissuto in Spagna
Quando attraversi momenti molto difficili, sei in preda alla depressione e ti vengono attacchi di panico, non conta che lavoro fai o in che situazione ti trovi nella vita.
Sai che hai un’altra persona dentro di te e che ci devi combattere ogni giorno e ogni notte. Alla fine per me la cosa migliore è stata lasciare la Spagna perché è arrivato un momento in cui non ce la facevo più.
Appena tre mesi prima dell’Europeo non ero nemmeno sicuro di poter giocare una partita. Non sapevo ciò che mi succedeva, è stato un momento delicato e complicato perché ti rendi conto che ciò che più ti piace nella vita diventa ciò che più odi.
Difficoltà che si ripercuotono sulla famiglia
Ogni volta che uscivo con i miei figli succedeva qualcosa. Senza cattiveria, magari con la gente per cose successe impartite precedenti. Così alla fine anche loro non volevano più uscire con me e fare cose che fanno normalmente i genitori e figli.
E’ arrivato un momento che mi dicevano tante di quelle cose brutte davanti ai miei figli che non volevo più uscire con loro, mi vergognavo. Ero una specie di bersaglio indifeso per far ridere chi ti sta vicino.
All’inizio pensavo di restare all’Atletico, avevo una gran voglia. Mi sono reso conto che le cose non andavano quando in un’intervista ho detto che non sapevo se sarei rimasto in Nazionale per questioni d’età e di altre cose extra calcio. È successo un casino e io ho pensato che in Italia sarebbe andata diversamente.