Paolo Vanoli
Paolo Vanoli

Il 4-3-3 di Vanoli al Venezia

Innanzitutto c'è da capire in che modo Vanoli faceva giocare il suo Venezia. Oltre al 4-3-3, dal centrocampo in su potevano esserci anche delle variazioni tattiche con uno o con due trequartisti.

Fase di possesso

A livello di costruzione, il Venezia di Vanoli prima di gennaio preferiva costruire con dei passaggi diretti in modo da cercare la sponda del centravanti, Pohjanpalo, per i centrocampisti per poi cercare di innescare gli esterni. Raramente si è affidato alla costruzione dal basso.

Lo sviluppo poi continuava sulle fasce, provando a sfruttare le abilità nell'uno contro uno di Johnsen o Bjarkason/Pierini. L'obiettivo era quello di mettere la palla in mezzo o appoggiare al centrocampista che arrivava a supporto.

La fase difensiva

Fase che si sviluppava con un iniziale pressing degli attaccanti per cercare di costringere l'avversario al lancio lungo. La densità a centrocampo serviva per imporre agli avversari di giocare per vie laterali ed evitare le imbucate al centro

I lagunari non disdegnavano nemmeno un tipo di gioco basato sull'attesa e ripartenza.

I risultati

Al Venezia, il tecnico arriva in corsa con i lagunari penultimi dopo 12 partite durante la stagione 22/23, portandoli ad un ottimo ottavo posto che vale i playoff. 

Il secondo anno invece, arriva terzo ad un passo dalla promozione diretta, ottenendola comunque ma passando dai playoff. La squadra, durante la stagione 23/24, non solo è una delle migliori difese, ma risulta essere anche il miglior attacco con 69 gol fatti.