Tuttosport: "Stadio da demolire e rifare: ora si può"
Le parole dell'architetto e tifoso granata Stefano Longhi sul noto quotidiano sportivo

Stefano Longhi, architetto torinese e tifoso del Torino, ha rilasciato una lunga intervista a Tuttosport dove ha parlato dello Stadio Grande Torino e della possibilità di abbatterlo e ricostruirlo, cercando di mantenere però qualche elemento legato al passato. Ecco un estratto della sua intervista.
“Occorre coltivare una visione nuova per il futuro dello stadio Grande Torino, altrimenti fatico a individuare soluzioni realistiche, economicamente percorribili, allettanti”, esordisce Longhi, che prosegue dicendo che la strada maestra dovrebbe essere innanzitutto un nuovo proprietario interessato all'acquisto dello stadio.
Ritengo che l’impianto possa interessare una multinazionale a quel punto determinata ad acquistare nello stesso tempo anche il Torino soltanto se ha la possibilità di demolire e ricostruire lo stadio, trasformandolo in un impianto per il calcio in grado di vivere non solo per una ventina di giorni all’anno, cioè quando si svolgono le partite.
Bensì aperto almeno 60, 70 giorni all’anno: per concerti, grandi manifestazioni pubbliche di varia natura, convegni negli spazi interni allo stadio... Una visione di questo tipo sarebbe accattivante per un nuovo proprietario: il business dello stadio ai giorni nostri.
Ristrutturare lo stadio
La ristrutturazione sarebbe sicuramente una via, ma limitante e oltremodo più costosa e complicata. La prima cosa da dire è che dal 2008 sono entrate in vigore nuove norme che obbligano a valutare in modo molto più attento e circostanziato le singoli parti portanti della struttura.
Con la ristrutturazione, stadio sottodimensionato e poco funzionale
Per forza di cose, certo. Se invece venisse abbattuto, conservando alcuni elementi caratterizzanti la storia dell’edificio come l’originaria torre Maratona e il braciere olimpico, allora sì che potrebbe nascere un nuovo stadio davvero accattivante, bello, funzionale, attrattivo. E con ampie aree per l’ospitalità, saloni e uffici interni polivalenti.