Tuttosport: "Stadio da demolire e rifare: ora si può"
Le parole dell'architetto e tifoso granata Stefano Longhi sul noto quotidiano sportivo

La Soprintendenza concederebbe i permessi?
La situazione è completamente cambiata rispetto al passato. Non ha più senso ragionare con una mentalità ormai sorpassata nei fatti. Lo stadio di Bergamo e di Firenze insegnano, per esempio. A Bergamo è stata conservata esclusivamente la tribuna centrale.
A Firenze ampie parti dello stadio saranno demolite: tanto per cominciare, da tempo è in corso la demolizione della curva Fiesole. E stiamo parlando del Franchi, costruito nel 1931 e progettato da uno dei più grandi e famosi architetti e ingegneri italiani, Nervi.
Questione vincoli
E come è già successo anche nella stessa Torino! Consideriamo per esempio le modalità con le quali gli uffici della Soprintendenza hanno operato nei confronti di analoghi casi in città: la riqualificazione del Motovelodromo e lo stesso stadio Filadelfia, restando in tema granata. Il Fila era del 1926 e venne demolito quasi totalmente nel 1997.
E nel 2017 è rinato, ricostruito da zero, con il mantenimento solo di quelle minime porzioni di gradinate originarie sui due angoli di via Filadelfia e via Spano. Non credo che di fronte a una equilibrata e condivisa proposta di un promotore, volta a ristrutturare anche radicalmente la struttura esistente, possa esserci una chiusura pregiudiziale da parte degli uffici.

I costi per la costruzione di un nuovo impianto
Diciamo sui 160 milioni. Ma si tenga conto che il ferro e il calcestruzzo esistenti hanno un valore, sono materiali riciclabili, per cui normalmente rivendibili.
Si torna alla battuta iniziale: manca solo un nuovo proprietario del Toro e dello stadio
Si torna sempre lì, certo. Ma è già molto indicativa quella recente delibera di Giunta, con la quale l’amministrazione cittadina ha dato avvio a procedure di evidenza pubblica per consultazioni preliminari del mercato, come previsto in materia di assegnazione degli stadi.
In parole povere, la Giunta è già pronta ad accogliere manifestazioni d’interesse per lo stadio da parte del Torino o di altri soggetti, come ha spiegato bene il sindaco. La visione del futuro parte da questo atto molto concreto del presente.