Pallone Serie A
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Battuta d’arresto per la strategia italiana contro lo streaming illegale. Nella giornata del 5 agosto il tribunale di Milano ha rifiutato il ricorso presentato dalla Lega Serie A contro Cloudflare, provider di servizi internet.

Il ricorso aveva come finalità quella di imporre al colosso americano di iscriversi a Piracy Shield e adottare delle misure atte ad inibire l'erogazione dei suoi servizi e siti che trasmettono le partite illegalmente.

Le motivazioni del tribunale

Il tribunale di Milano ha spiegato le motivazioni per cui ha rigettato il ricorso della Lega italiana. Secondo il tribunale, imporre ad un operatore internazionale di iscriversi ad una piattaforma è “estraneo al perimetro dei poteri assegnati all’autorità giudiziaria”. 

Dunque la Lega Calcio non è riuscita a replicare anche sul territorio italiano quanto già fatto in Spagna, dove è stato imposto ad altri gestori di bloccare totalmente alcuni indirizzi.

Ma oltre a questa motivazione, l’effetto diretto di questa sentenza è che i siti di pirateria non sempre sono bloccabili. La Lega Serie A infatti, aveva denunciato l’azienda americana in quanto favorirebbe i pirati informatici ed i fruitori stessi. 

Da una parte si consentirebbe la visione dello streaming illecito, così come si permetterebbe ai responsabili di non essere identificati.


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