La galassia Red Bull, dalle origini ad oggi: ma non tutti sono contenti
Dall'acquisizione del Salisburgo ai successi con il Lipsia, l'azienda austriaca non sembra volersi fermare qui. Ma non sempre tutti sono contenti
L'argomento del momento in casa Torino è certamente quello relativo al possibile cambio di mano della squadra. I tifosi infatti, in seguito alle indiscrezioni riportate da La Stampa, sognano un passaggio nelle mani della nota azienda austriaca di bevande energetiche, la Red Bull.
L'impegno in numerosi sport
L'azienda non è famosa solo per il suo energy drink, ma anche per i suoi investimenti nel mondo dello sport. Non si tratta solo di calcio, ma anche di Formula 1, di Moto GP, Hockey e numerose sponsorizzazioni di eventi sportivi, soprattutto nell'ambito del padel e o del cliff diving.
Insomma, il calcio è solo uno dei tanti sport in cui quest'azienda investe in maniera massiccia, dove comunque ha sviluppato un network di scouting all'avanguardia e tra i più importanti al mondo. Tra i tanti giocatori scoperti dalla galassia Red Bull, basti pensare ad Erling Haaland.
Le controversie
Ma nonostante ciò, il loro modello, seppur vincente, ha anche creato alcune controversie. Tipico del marchio Red Bull quando acquisisce una nuova squadra è lo stravolgimento di colori sociali, loghi e maglie.
Non tutti i tifosi infatti tendono ad accettare questo compromesso. Un compromesso che prevede la “perdita” della storia del club a discapito però dei risultati e delle strutture sportive.
C'è anche la questione multiproprietà, che venne a galla soprattutto quando RB Salisburgo ed RB Lipsia furono sorteggiate nello stesso gruppo di Europa League nel 2018/19.
I documenti prodotti dalle due società evidenziarono però differenze significative nelle loro strutture organizzative e di governance, sostenendo formalmente che le due squadre operassero in modo indipendente. Questo portò di fatto ad un aggiramento della norma.