Urbano Cairo
Urbano Cairo

Come si prepara il derby

«Testa nello scatolone, isolati da tutto e da tutti, il pensiero solo sui metri quadrati del campo. E io allenerei i punti di forza, senza pensare ai punti di deboli. Ci sono due fi losofi e fra gli allenatori: quelli che pensano a correggere i difetti e quelli che enfatizzano i punti di forza. 

 

Io tendenzialmente sono della seconda scuola: se avevo una squadra forte in battuta, allenavo di più la battuta. In questo caso, proprio per la peculiarità della partita, quasi una partita secca, punterei sui punti di forza, cercando il coraggio di non pensare ai punti deboli. Anche perché psicologicamente è diventata una partita strana, alienante...». 

In che senso? 

L’insopportabile sequenza di sconfitte è mostruosa, anche statisticamente è innaturale. Nel senso che per una mera questione di numeri sembra impossibile che il Toro abbia vinto un derby in vent’anni. 

Qualche altra volta, anche in modo rocambolesco, avresti dovuto vincere. Ecco, questa è una delle ragioni per cui devi dimenticarti delle fragilità e dei punti deboli e andare in campo pensando ai punti di forza», 

Come vede il momento del Toro? 

Da preoccupato. Perché nella parte bassa della classifi ca mi sembra che non ci siano vittime designate, che ci sia molta vivacità e voglia di combattere e non vedo grande reattività sul mercato, dove sarebbe necessario intervenire per dare a Vanoli gli strumenti per lottare in modo adeguato». 

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