La galassia Red Bull, dalle origini ad oggi: ma non tutti sono contenti
Dall'acquisizione del Salisburgo ai successi con il Lipsia, l'azienda austriaca non sembra volersi fermare qui. Ma non sempre tutti sono contenti
RB Lipsia, dalla quinta divisione alla Champions League
Forse la squadra più di successo del modello Red Bull. Nel 2009 infatti si decise di approdare in Germania acquistando una squadra di quinta divisione, l'SSV Markranstädt.
Prima di acquistare il club, la multinazionale cercò originariamente in altre città, trovando qualche resistenza da parte dei tifosi locali. La notizia dell'interessamento della Red Bull per la squadra locale del Markranstädt portò infatti alcuni tifosi a danneggiare il campo con del diserbante.
Anche qui viene attuato il solito stravolgimento di loghi, maglie, colori e nomi con la differenza che RB Lispia non sta per Red Bull bensì per RasenBallsport, in quanto non è permesso in Germania dare nomi di brand commerciali alle squadre di calcio.
Il Lipsia scalò ben presto le classifiche e nel 2015 venne promosso in Bundesliga. Nel primo anno nella massima serie tedesca, conquista una secondo posto, dopodiché si contano svariate partecipazioni alle coppe europee. Come se non bastasse, la squadra vinse anche due Coppe di Germania ed una Supercoppa di Germania.
Lo stadio? Nel 2015 il vecchio Stadion am Bad del Markranstädt venne ristrutturato e cambiò denominazione in Red Bull Arena, un impianto da oltre 40 mila posti su cui la società ha un diritto di sfruttamento per trent'anni.
Oggi tuttavia possiamo dire che, le frizioni inizili, il progetto sia stato in larga parte accettato dalla comunità locale, in quanto lo stadio è molto spesso vicino al sold out.